"Inquinamento dannoso"
Il giorno dopo lo sciopero delle imprese appaltatrici di Sarroch, l'Associazione Aria Noa stigmatizza fermamente modalità, tempi e contenuti dell'iniziativa irresponsabile "dell'imprenditorialità", visto il preannuncio di volersi attivare contro i danni subiti al sistema produttivo da "azioni pretestuose prive di fondamento". L'Associazione Aria Noa ricorda che il diritto allo sciopero è riconosciuto dalla Costituzione.
La grande crisi che ha colpito l'intero settore non giustifica questi atteggiamenti poco rispettosi nei confronti dei lavoratori delle aziende d'appalto locali "minacciate" da aziende d'oltremare che non garantiscono l'occupazione e i servizi essenziali.
Vista l'aria insalubre di questi giorni, vorremmo, oltre alla tutela del lavoro e dei lavoratori, un'attenzione maggiore sulle tematiche di salute e ambiente...
In questi anni avremmo voluto un impegno straordinario e coraggioso nella prevenzione delle preoccupanti patologie e alla riduzione degli inquinanti. Noi, come Associazione, ci impegneremmo al massimo per ottenere il registro tumori, continuando sempre ad investire e a concorrere, assicurando l'occupazione e la valorizzazione delle competenze locali.
ARIA NOA E LA LOTTA ALL'INQUINAMENTO
"CERTE VOLTE, DI NOTTE, L'ARIA E' IRRESPIRABILE"
"Tredici morti di tumore nella stessa via? Non mi sorprende".Vincenzo Migaleddu, radiologo sassarese, componente dell'Associazione internazionale medici per l'ambiente e grande attivista contro l'inquinamento, le servitù, le scorie, spiega: "Certo, bisognerebbe istituire un Registro dei tumori, e anche uno delle malformazioni congenite, delle malattie cardiovascolari e di quelle degenerative. Così potremmo finalmente fare valutazioni epidemiologiche complete e ridurre le cause di morte ai fattori ambientali. Purtroppo manca la volontà".
10 anni di indagini per monitorare lo stato di salute della popolazione e la salubrità dell'aria: dal 2005 il progetto "Sarroch ambiente e salute" punta a ridurre i casi di malattie tumorali e dell'apparato respiratorio. Gli studi condotti dall'Università di Firenze negli ultimi anni hanno fatto emergere dati importanti, evidenziando una predisposizione maggiore a contrarre tumori e leucemie. "Il nostro è stato il primo comune d'Italia a portare avanti una campagna di questo tipo", spiega il sindaco, Salvatore Mattana, "abbiamo agito su due fronti, per tenere sotto controllo la qualità dell'aria, utilizzando una centralina mobile e dosimetri in varie zone del paese; e condotto un'indagine parallela coinvolgendo i cittadini ed esaminando i dati su mortalità e morbosità". Molto resta da fare. "I dati raccolti in questi anni sono stati presentati al ministero della Salute", prosegue, "le sostanze inquinanti nell'aria sono diminuite del 40%, l'anidride solforosa che prima superava le soglie di legge cento volte l'anno ora è sotto controllo: alcuni valori sono al di sotto dei parametri stabiliti dall'Oms. Ora puntiamo a ridurre polveri sottili e le emissioni degli idrocarburi non metanici". L'Associazione ambientale Aria Noa, punta sull'esigenza di dotare Sarroch di un registro tumori. "Un paese che vive all'ombra delle ciminiere deve avere uno strumento di questo tipo", spiega la presidente Teresa Perra. "Anche se la qualità dell'aria è senz'altro migliorata, i malati di tumore non diminuiscono: dei 37 decessi dello scorso anno, la maggior parte è stata causata da malattie tumorali". Francesco Murgia è il medico di base che dal 1996 sino a pochi mesi fa ha seguito 1300 residenti. In questi 20 anni ha visto il paese cambiare: certe cose migliorare, altre andare peggio. "L'esposizione continua a sostanze inquinanti - anche se non superano le soglie di legge - possono causare comunque problemi di salute che colpiranno a medio e lungo termine i cittadini. In questi anni ho avuto diversi pazienti malati di tumore ma anche alla tiroide e alle vie respiratorie. Se durante il giorno la qualità dell'aria è sicuramente migliorata, a volte capita che la notte l'aria sia davvero irrespirabile". Nelle ore notturne poi il rumore "uccide". "Molti sono costretti a ricorrere ai sonniferi, il baccano non provoca solo ipertensione ma anche un peggioramento della qualità della vita".
- Dall'Unione Sarda del 4 Aprile 2015 -
TRA CAPOTERRA E SARROCH L'INFERNO DEI MORTI PER TUMORE
Emmà l'ha avuto 2 volte. La prima, a 25 anni, al cervello. Un neo schifoso sulla guancia l'ha portata da un dermatologo, e lui ha ordinato un ricovero immediato in oncologia. La seconda a 38 anni, all'utero, se n'è accorta perchè era incinta, ha perso il bambino ma grazie a Dio si è salvata di nuovo. Carla lavora in ospedale, dove si fanno le chemioterapie, e di uomini e donne che conosce bene ne vede ogni santo giorno. Mariella è la più anziana, la memoria storica del gruppo, le chiedono di contare i morti di tumore, se li ricorda tutti, sono tanti, è facile ricostruire, una casa si e una no, a Capoterra e nelle lottizzazioni tra il mare e i monti, ha le sue croci, l'ultimo funerale è stato quello di Valentina, 43 anni.
Appuntamento sabato pomeriggio pre- pasquale davanti alla chiesa di Frutti d'Oro, per organizzare un piano d'azione. La richiesta, inascoltata da tutti: istituire un registro con i dati dei defunti di cancro nel circondario.
Hanno una pagina Facebook, e ieri mattina Barbara scrive:" Siamo circondati da questo olezzo vomitevole, ma cosa c'è nell'aria?" Manrico risponde:" Non si capisce, sembra odore di plastica che brucia. E' da ieri notte che si sente fortissimo".
Sono gli amici di Daniela Mallus, che ha raccontato la sua storia a L'Unione Sarda e ha scoperchiato un inferno. "La mia famiglia abitava a Su Spantu 2, centro residenziale sulla costa, e ha fatto l'aerosol di veleni. Quando c'è levate arrivano i fumi della Saras, se invece tira maestrale respiriamo l'aria dell'inceneritore del Tecnocasic di Macchiareddu. La vicenda non ha un lieto fine:"Sono morti mio padre, che ha lavorato 30 anni in raffineria e tutta la sua squadra di colleghi. Carcinomi al colon, all'intestino, al polmone. Sono morte mia madre, mia zia, mia nonna e una marea di residenti di via Zeffiro, dove abitavamo. 13 morti di tumore in un'unica strada. Poi ci sono tutti gli altri".
A Sarroch - anche qui - vorrebbero questo maledetto registro che è sempre li li per essere predisposto e poi, chissà perchè, non se ne fa mai nulla, opera da 10 anni l'Associazione Aria Noa. "Abbiamo raccolto oltre 2500 firme e chiesto al comune, alla regione, al ministero della salute, alla Saras, di aprire in paese un centro socio- sanitario per fare prevenzione, e un laboratorio analisi. Nessuna risposta", Teresa Perra, la portavoce, insieme con Francesco Murgia, medico. "Ora non ci resta che ricominciare con le assemblee pubbliche. Non non vogliamo sentirci dire che le emissioni non superano i limiti di legge, vogliamo che le emissioni si riducano fino allo zero".
E siccome, appunto, all'ombra dello stabilimento numeri ufficiali sulle dipartite per cancro non ne esistono, l'Associazione tiene l'elenco anno per anno. "Attenzione", spiega Teresa, "questi sono i morti per tutte le cause". Certo, poi in un centro di 5270 anime più o meno ci si conosce e le notizie brutte corrono sempre velocemente, quindi si sa chi se n'è andato per raggiunto limite d'età oppure per un male incurabile. Ma lo ripete, Teresa, che i numeri riguardano tutti i tipi di morte. 18 nel '74, una media di 28 fino alla fine degli anni '80, 35 nel '91, 37 nel 2007, 43 nel 2010, 54 nel 2011, 37 nel 2014, 17 dal primo gennaio 2015 a ora. "I malati di cancro sono troppi, stanno morendo anche persone tra i 45 e i 60 anni, sta toccando sempre più ai giovani", prosegue la presidente di Aria Noa. "Funziona così, si va a periodi: c'è il periodo dei tumori al cervello, quello in cui viene a tutti all'intestino, il periodo delle leucemie".
Nel 2013 "Mutagenesis", rivista dell'università di Oxford, pubblica uno studio di un pool di ricercatori di altissimo livello che dimostra che i bambini che vivono vicino al polo industriale di Sarroch presentano incrementi significativi di danni e alterazioni del DNA. "Il sito industriale produce una complessa miscela di inquinamenti atmosferici che comprendono benzene, metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici. Abbiamo condotto un'indagine trasversale per valutare l'entità della diffusione di malon- dialdeide- deossiguanosina nell'epitelio nasale di un campione composto da 75 bambini tra i 6 e i 14 anni che frequentano le scuole elementari e medie di Sarroch, mettendoli a confronto con un campione di 73 bambini delle zone rurali". Risultato: i livelli esterni di benzene e di etil- benzene sono risultati "significativamente più alti nei giardini della scuola di Sarroch e i livelli medi di malondialdei- de- deossiguanosina, e quelli di alterazioni del DNA sono risultati significativamente più elevati nei bambini delle scuole di Sarroch rispetto al campione di confronto". La procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta, e da allora, tutto tace.
- Dall'Unione Sarda del 5 Aprile 2015 -